2 Aprile 2019

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Le 7 metriche più importanti da tracciare con Google Analytics

Non tutti i dati sono uguali, alcuni sono più importanti di altri. Ti spieghiamo le metriche che noi utilizziamo su Google Analytics per analizzare le performance di un sito web.

Quante volte ti sei chiesto cosa fanno gli utenti una volta arrivati sul tuo sito?

Le pagine che visitano, quanto tempo restano sul sito, da dove provengono: conoscere questi dati e saperli analizzare in maniera corretta è fondamentale per ottimizzare il tuo sito web e offrire ai tuoi utenti ciò che cercano nel minor tempo possibile, che sia un articolo da leggere, un modulo di richiesta informazioni o un prodotto/servizio da acquistare.

Esistono vari servizi che ti permettono di ottenere e analizzare queste statistiche.

Noi utilizziamo Google Analytics, il servizio di monitoraggio completamente gratuito di Google, che ti consente di analizzare il comportamento degli utenti sul tuo sito tramite una serie di metriche e dati raccolti.

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Non sempre però è facile capire quali siano i dati da prendere in considerazione e come studiarli in relazione ad una strategia di marketing e di vendita.

La mole di dati su Google Analytics è molto ampia e non tutti gli indicatori sono utili, alcuni possono essere anche fuorvianti se analizzati in maniera errata.

Per questo è importante scegliere le metriche giuste, chiamate KPI nel gergo tecnico – Key Performance Indicator o indicatori chiave di prestazione -, in base alle quali puoi farti un’idea precisa sull’andamento del tuo sito web e scoprire eventuali punti deboli da ottimizzare.

Noi ne abbiamo individuate 7 e sono quelle che utilizziamo tutte le volte che analizziamo un sito web.

GLOSSARIO: cosa sono le metriche?

Le metriche sono le misurazioni quantitative di Google Analytics.

Ad esempio, la metrica sessioni indica le sessioni registrate da Analytics mentre la metrica visualizzazioni di pagina misura il numero totale di visualizzazioni di pagina.

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Le 7 metriche più importanti di Google Analytics

Sessioni

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Google Analytics definisce le sessioni in questo modo.

“Per sessione si intende un gruppo di interazioni con il tuo sito web in un determinato arco di tempo”

La sessione, quindi, è un contenitore al cui interno sono raccolte tutte le azioni di un determinato utente.

Per impostazione predefinita, dura 30 minuti (è comunque possibile estenderla fino a 4 ore) e, scaduto questo tempo, Google Analytics ne avvia una nuova sempre collegata allo stesso utente.

Una sessione inizia nel momento in cui l’utente arriva sul sito e attiva il codice di tracciamento di Analytics.

Successivamente, Analytics raccoglie al suo interno tutte le azioni compiute dall’utente, quindi clic sui link, download, visualizzazioni di pagina o invio di un form.

Una sessione può terminare in tre modi:

  • l’utente resta sul sito per più di 30 minuti, attivando un’altra sessione;
  • alla mezzanotte;
  • quando cambia la fonte del traffico – se lo stesso utente visita il sito prima da Google e poi da Facebook, Analytics conterà due sessioni distinte.

Perché la sessione è un indicatore importante?

Perché ti consente di capire il percorso di navigazione dei tuoi utenti, le pagine di accesso e come hanno interagito con i tuoi contenuti.

In questo modo saprai quali sono le sezioni del tuo sito che andranno valorizzate di più e quelle da ottimizzare per aumentare le conversioni sul tuo sito web – che scoprirai presto cosa sono.

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Tempo medio sulla pagina

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Già immagini cosa si intenda, vero? Il tempo medio sulla pagina registra il tempo trascorso dagli utenti sulle pagine del sito.

Questa metrica è molto importante per capire se e quanto le persone sono attratte dai contenuti del tuo sito e ti dà un’idea precisa sull’andamento della tua strategia di content marketing – nel caso dovessi avere un blog o una sezione news.

In più, ti aiuta a capire se ci sono ostacoli di navigazione sul tuo sito.

Il tempo medio sulla pagina è basso o inferiore ai 5 secondi? Gli utenti probabilmente non stanno visualizzando bene le pagine o il tuo sito non è responsive e spinge le persone a uscire.

Al contrario, se il tempo è molto elevato, le cause potrebbero essere due:

  • gli utenti trovano interessante il contenuto della pagina; magari impiegano del tempo per leggere un articolo interessante del tuo blog;
  • non trovano immediatamente quello che cercano perché le informazioni sono troppe e confuse. Nel caso di pagine che descrivono prodotti e servizi, la soluzione potrebbe essere quella di rivedere il contenuto ed evidenziare le call to action – pulsanti di azione – della pagina.

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Frequenza di rimbalzo

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La frequenza di rimbalzo – anche Bounce Rate in gergo tecnico – misura la percentuale di persone che, dopo aver visitato una pagina, esce senza aver effettuato alcuna azione.

Generalmente mostra l’interesse degli utenti per il tuo sito e ti aiuta a capire quali sono le pagine che non invogliano gli utenti a proseguire con la navigazione sul tuo sito.

È chiaramente un indicatore importante e da tenere sempre sotto controllo, ma è altrettanto importante sapere come analizzarlo nel contesto in cui si trova.

In che senso?

Facciamo due esempi:

  • hai un blog dove quotidianamente pubblichi i tuoi articoli e dalle statistiche di Google Analytics noti che questi hanno una frequenza di rimbalzo piuttosto alta, magari superiore all’80% – quindi su 100 persone, 80 escono senza aver compiuto un’azione. In un contesto del genere, una frequenza di rimbalzo così alta è perfettamente comprensibile, visto che molti utenti sono probabilmente entrati sul sito solo per leggere i tuoi articoli;
  • il tuo sito è un e-commerce e le tue schede prodotto presentano la stessa frequenza di rimbalzo. In questo caso, il problema potrebbe derivare da un’errata disposizione degli elementi o le persone potrebbero non essere ancora convinte ad effettuare l’acquisto: prova a rivedere il layout delle pagine o completalo con elementi che spingano gli utenti a proseguire con l’acquisto, come le recensioni di altri compratori.

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Tipologia di utenti

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Un’altra metrica importante è la tipologia di utenti che visita il tuo sito.

I visitatori del sito si possono raccogliere in due macrocategorie:

  • nuovi utenti;
  • utenti di ritorno.

Entrambi hanno un valore diverso per la tua attività: i nuovi utenti sono quelli che arrivano a conoscenza del tuo sito e dei tuoi servizi per la prima volta, mentre quelli di ritorno conoscono già il tuo brand.

Analytics ti mostra la percentuale di nuovi utenti e degli utenti di ritorno sulle tue pagine, per capire se la tua strategia di fidelizzazione sta funzionando o dev’essere rivista.

Infatti, se gli utenti che ritornano sul sito sono inferiori ai nuovi utenti, vuol dire che il tuo brand non ha fatto colpo su di loro e devi rivedere la tua strategia.

Se invece i nuovi utenti sono inferiori di quelli di ritorno, probabilmente è arrivato il momento di allargare il tuo pubblico utilizzando la SEO o le campagne pubblicitarie a pagamento di Google e Facebook.

Una volta individuato il rapporto esistente tra gli utenti del tuo sito, è il momento di studiare il loro comportamento, che sicuramente sarà diverso.

Come si muovono i nuovi utenti sul sito? Quanto tempo trascorrono? Quali sono le pagine che visitano di più gli utenti che ritornano sul sito? Devono ancora compilare il form di contatto?

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Conversioni

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Le conversioni sono le azioni che vuoi che gli utenti compiano sul tuo sito e solitamente corrispondono agli obiettivi del tuo business online: possono essere un acquisto, l’iscrizione alla newsletter o l’invio di un form di contatto per richiedere maggiori informazioni.

Il numero di conversioni effettuate dagli utenti ti dà una chiara idea sulle prestazioni del tuo sito e ti aiuta a capire l’andamento della tua strategia di marketing e di vendita.

Google Analytics presenta una sezione apposita dove puoi analizzare le statistiche legate alle tue conversioni. In questa sezione puoi vedere:

  • le pagine e i giorni più profittevoli;
  • i canali di acquisizione da cui provengono gli utenti che convertono;
  • il tasso di conversione del tuo sito (quindi il numero di utenti che ha effettuato l’azione rispetto agli utenti totali);
  • l’imbuto di conversione, cioè il percorso effettuato dalle persone prima di effettuare la conversione – per avere un’idea delle pagine che rivestono maggior importanza allo scopo.

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Canali di acquisizione del pubblico

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Gli utenti trovano il tuo sito utilizzando canali diversi: c’è chi arriva da Google, chi dai social e chi digitando l’indirizzo web del tuo sito.

Ogni canale di acquisizione è diverso dall’altro e va analizzato soprattutto in base al numero di conversioni effettuate e all’intento di ricerca degli utenti: un utente che arriva dalla ricerca organica di Google, probabilmente ha cercato un prodotto/servizio offerto sul tuo sito e potrebbe essere più propenso a convertire di un utente che ha scoperto la tua attività per caso navigando su Facebook.

Studia bene i numeri che Analytics ti mette a disposizione per ogni canale, come il tempo medio trascorso sul sito, la frequenza di rimbalzo e le pagine visitate per sessione.

Potresti scoprire che gli utenti che arrivano dai social sono più interessati di quelli che arrivano da Google e decidere di rivedere la tua strategia di marketing, includendo una campagna mirata su Facebook e Instagram.

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Dispositivo di navigazione

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Sai quali sono i dispositivi più usati dagli utenti per navigare sul tuo sito? No?

Nessun problema, perché Google Analytics ti dice anche questo. Nella sezione “Dispositivo mobile” sono presenti tutte le statistiche legate ai dispositivi di navigazione, quindi desktop, smartphone e tablet.

Qui puoi scoprire quali sono i dispositivi utilizzati, quanto tempo trascorrono gli utenti per ogni dispositivo, qual è la loro frequenza di rimbalzo e le pagine visitate.

Perché è importante saperlo? Perché siamo nell’era del mobile e avere un sito non responsive è altamente penalizzante per il tuo business online: solo in Italia, l’83% della popolazione utilizza il mobile per navigare.

Rischi di perdere potenziali clienti se gli utenti non riescono a navigare sul tuo sito dal loro smartphone.

Google Analytics è lo strumento che fa per te se vuoi capire il comportamento degli utenti sul tuo sito e ottimizzare la tua strategia digitale.

Ora che hai capito quali sono le metriche più importanti da monitorare, saprai come avere il controllo completo sul tuo sito.

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