Visual storytelling: cos’è e come realizzarlo
Due elementi sono innati in tutti noi: apprendere per immagini e imparare dalle storie che ci vengono narrate.
Ciò accade perché le immagini sono rilevate e comprese molto più velocemente di un testo scritto – pensa, sono elaborate con una rapidità circa 60.000 volte maggiore -.
Per quel che riguarda i racconti, be’, basta chiederci quante cose abbiamo appreso prima ancora di imparare a leggere? Tante, vero?
Il visual storytelling agisce proprio su questi due aspetti, da sempre presenti nell’uomo.
Non solo una moda del momento, dunque, ma un vero e proprio strumento, prezioso ed efficace, da inserire e sfruttare nella tua strategia di comunicazione aziendale. Vediamo come.
Cos’è il visual storytelling?
Come lo storytelling organizza e costruisce un racconto, così il visual storytelling crea una narrazione tramite immagini.
Il visual storytelling, tramite l’effetto suggestivo e l’impatto immediato delle immagini, si pone come obiettivo quello di produrre un intero immaginario in cui il pubblico possa riconoscersi e immedesimarsi.
Ma questo non basta. L’empatia e il coinvolgimento generato dagli elementi grafici deve essere sostenuto da una storia strutturata. Ecco perché non puoi prescindere da una strategia.
L’immagine in sé è un pretesto. Devi produrre un intero immaginario narrativo, fatto di simboli e modelli tipici di un periodo storico e di una civiltà, nel quale le persone riescano a identificarsi.
Fare visual storytelling significa dare il tuo messaggio non tramite uno spot, ma utilizzando le tecniche dell’inbound marketing.
Ovvero, non si tratta di mostrare subito le caratteristiche del brand o del prodotto, quanto, piuttosto, raccontare tali caratteristiche in modo che il pubblico possa dedurle tramite ciò che viene mostrato e che suscita in lui emozioni.
Quali sono i vantaggi del visual storytelling?
Il visual storytelling è sempre più utilizzato, non solo perché è tra le ultime tendenze, ma soprattutto perché porta effettivi benefici al tuo business.
Guardiamo cosa può fare per il tuo brand:
- amplifica le potenzialità e l’impatto del racconto della tua attività e dei tuoi prodotti;
- parla al pubblico sfruttando le emozioni, aspetto imprescindibile per far risaltare la tua marca o i tuoi prodotti rispetto alle proposte della concorrenza;
- sviluppa un legame tra testo e immagine capace di attrarre il pubblico, dare spessore al messaggio e farlo rimanere impresso nella mente;
- sfrutta il potere che le storie hanno di dare un senso – e connettere tra loro – a ciò che può accadere a ognuno di noi e in cui ci si possa riconoscere;
- favorisce la velocità di comprensione delle informazioni proposte, dato che la prima forma di apprendimento è proprio l’utilizzo della vista;
- garantisce maggiore engagement, grazie alla trasmissione di un messaggio universale e fortemente evocativo.
Insomma, tramite le giuste immagini puoi raccontare il tuo brand in modo che colpisca davvero l’emotività della tua audience. Non male, vero?
Come fare visual storytelling?
Un fatto non esiste senza un racconto.
Questa affermazione ti sembra eccessiva? Eppure non lo è. In poche parole, non riconosciamo come reale un evento senza associargli l’evocazione di un immaginario.
Dunque, il racconto ci permette di percepire un immaginario che a sua volta ci permette di arrivare alla storia e al messaggio che ci trasmette.
Abbiamo parlato poco fa della creazione di un immaginario, vediamo come fare nella pratica.
Cosa è necessario definire prima di iniziare un progetto di visual storytelling?
Il visual storytelling deve essere pianificato e progettato. Impossibile improvvisare. Per evitare di commettere errori nella tua comunicazione, devi avere ben chiaro alcuni aspetti.
Inizia da qui:
- conosci te stesso. Già, anche per fare bene il visual storytelling, questa massima non può essere trascurata. Fai bene attenzione, non è un aspetto banale. Analizza e definisci i valori, la personalità, il tono di voce e tutto ciò che delinea la tua brand identity;
- identifica il tuo pubblico. Devi avere ben presente a chi vuoi comunicare. Solo così puoi essere sicuro di muoverti nell’ambiente visivo a cui la tua audience è abituata e scegliere le immagini che parlino la sua stessa lingua;
- focalizzati sul messaggio. In base a ciò che vuoi dire, gli elementi e la struttura narrativa saranno differenti. Dunque, individua con precisione cosa vuoi comunicare. Il nostro suggerimento è di non tralasciare mai l’aspetto umano, è questo il tratto distintivo che può generare più curiosità ed emozione in chi guarda;
- fallo con stile. Costruisci la tua storia conferendole uno stile preciso, che rispecchi il tuo brand o il carattere di un prodotto specifico. Contenuti originali, ideati su misura, sono ciò di cui hai bisogno. Più le immagini che costruirai saranno autentiche, più riuscirai a colpire il pubblico e a stabilire un contatto genuino e duraturo;
- non solo social. Il visual storytelling non riguarda solo i profili social della tua azienda. Sfrutta tutti i canali a tua disposizione. Presentazioni, grafici, puoi tradurre tutto in un’esperienza di visual storytelling.
Adesso che hai le idee più chiare, possiamo passare alla fase più operativa. Pronto?
Come si crea un racconto visivo?
È bene specificare subito che un racconto visivo non va associato o ridotto a una descrizione. Non si tratta di usare semplicemente delle belle immagini, dietro a ognuna di esse deve esserci una logica e un significato, oltre che un legame.
Un racconto visivo si basa su tre elementi:
- evoca un immaginario specifico (sì, lo ripetiamo ancora una volta);
- crea immedesimazione;
- motiva all’azione.
In poche parole, tieni sempre presente che un racconto visivo è tanto più efficace quanto più riesce ad andare oltre la realtà rappresentata.
Alla creazione del tuo specifico racconto visivo contribuiscono alcune varianti che saranno diverse in base a quello che hai definito in fase preliminare (non hai già dimenticato quanto abbiamo visto nel paragrafo precedente, vero?).
A seconda delle persone a cui vuoi parlare, l’immaginario sarà differente e dovrai individuare quali immagini aiutano a evocarlo.
A questo punto vanno determinati i contenuti, dai personaggi alle azioni, e i toni, ovvero i modi con cui vuoi far emergere i tratti emozionali.
Tieni conto, inoltre, del supporto con cui trasferirai la tua storia. Stai pensando a un video? Oppure una gif? La costruzione del racconto visivo dovrà essere calibrata anche in base a questo aspetto.
Stabiliti tutti questi elementi, puoi dedicarti al processo di realizzazione del progetto. Tre sono le fasi:
- preparazione. Crea la tua storyboard, inserendo tutti gli aspetti dell’immaginario e della storia;
- produzione. Metti in pratica quanto stabilito nella storyboard;
- post produzione. È la fase di rifinitura ed è molto delicata e importante, ti permette di fare le ultime scelte e gli aggiustamenti più adatti per comunicare ciò che vuoi.
Come vedi, dietro un progetto di visual storytelling entrano in gioco numerosi fattori. Ecco perché è necessario rivolgersi a esperti e a professionisti che, ognuno con competenze adeguate, possano contribuire alla nascita di una storia davvero efficace.
4 elementi che caratterizzano il racconto visivo
Lo schema narrativo
I racconti seguono spesso uno stesso percorso narrativo.
Un esempio di schema o plot è: situazione di equilibrio iniziale, si realizza un evento che rompe tale equilibrio (di solito un conflitto o un punto di rottura), si sviluppano delle vicende inattese per affrontare questa nuova situazione, infine, si ristabilisce un nuovo equilibrio.
All’interno di questa struttura si muovono i personaggi: dall’eroe, all’antagonista, fino all’aiutante o alle comparse.
Questi sono ingredienti che possono variare da storia a storia ma per trasmettere una buona storia, non possono mancare. Ciò vale anche per il visual storytelling, se non si vuole rischiare di raccontare una storia senza che ci sia davvero la storia.
La luce
L’uso della luce nel visual storytelling è fondamentale.
La luce, infatti, è funzionale alla logica del racconto: in base a essa è possibile trasmettere diverse emozioni, riflettere stati d’animo, sottolineare azioni e porre rilievo sui personaggi.
Infine, non dimentichiamo che in base a come scegliamo di modulare la luce nelle nostre immagini, possiamo favorire l’immedesimazione del pubblico nella storia.
I colori
Rosso passione, verde speranza… quante volte abbiamo sentito queste associazioni tra i colori e le emozioni? Anche per il visual storytelling è così.
Il colore, legato fortemente alla luce, contribuisce a creare impatto emotivo e suscitare emozioni profonde, in modo diretto.
Va usato quindi per sottolineare le sensazioni che vuoi produrre nel pubblico.
Attenzione, però, spesso, in base al contesto, una stessa sensazione sarà evocata da un colore diverso. Ci spieghiamo meglio, non sempre il rosso richiamerà l’amore e il blu la tranquillità. In base al caso, potrebbe anche essere il contrario.
Infine, tieni presente che l’uso del colore è legato alla cultura. Un esempio?
Il rosso ha un uso e un significato diverso per un occidentale, rispetto a un orientale. Anche in questo, dunque, la percezione e l’emozione suscitata sarà diversa per le persone.
Il tipo di immagine
Esistono tre tipi di immagine:
- fissa, foto e illustrazioni;
- dinamiche, film e video;
- mix, ovvero immagini fisse e dinamiche, magari anche con testi, gif.
Tutte le tipologie possono essere messe insieme per costruire il racconto.
In base allo stile del racconto e al tuo messaggio, saranno combinate tra loro in modo differente.
Puoi anche scegliere il fumetto o l’illustrazione, ma tieni presente che lo stile è così delineato che questo tipo di immagine va rivolto a un pubblico mirato e specifico. Se parli alle giuste persone potrai fare davvero centro.
Quali strumenti usare per fare visual storytelling?
Il visual storytelling, dunque, ci mostra delle storie. E lo fa tramite le più disparate tipologie di immagine. Decidere quale dipende da te, ma ciò su cui non hai scelta sono la qualità e l’effetto.
Per assicurarti elementi grafici d’impatto e ben fatti, puoi usare dei tool appositi. Vogliamo suggerirtene tre.
Canva
Questo strumento, in modo facile e veloce, permette di fare praticamente tutto. Dalle grafiche per i social, all’impaginazione di ebook e documenti, fino alle infografiche ed alle presentazioni online, Canva è il tuo supporto per realizzare contenuti di qualità.
La semplicità di Canva sta nell’avere a disposizione librerie di immagini e font (gratuiti e a pagamento) e formati già impostati, così da avviare il lavoro senza troppe difficoltà.
Allo stesso tempo, però, la possibilità di caricare le tue immagini, di aggiungere pagine al tuo progetto, magari per creare la storyborad del tuo progetto di visual storytelling, ti permettono una buona personalizzazione.
Steller
Una app dal layout minimal per creare storie, dunque, video e immagini, da combinare anche con testi, di buona qualità grafica e grande impatto.
Davvero utile per il successo dei contenuti che condividi sui social.
Anche con Steller, a partire da formati predefiniti è possibile procedere alla personalizzazione con i propri materiali, con la scelta di font, colori e molto altro.
Creato il tuo contenuto, questo viene salvato nella galleria e da lì è possibile condividerlo direttamente sui tuoi profili social.
L’unico limite di questo strumento sta nel fatto che è disponibile solo per dispositivi mobile, in particolare iOS.
È, però, gratuito e presenta una community dove è possibile confrontarsi con gli altri utenti e, in caso di bisogno, ricevere supporto.
Thematic
Si tratta di una piattaforma web gratuita. È lo strumento che può fare la differenza per il tuo piano di visual storytelling.
Pur non consentendo di caricare direttamente video per la creazione di un contenuto, la sua forza, infatti, sta nel riuscire a trasformare un insieme di immagini nel tuo racconto.
Costruita la tua storia su Thematic, unendo alle immagini scelte anche elementi testuali, puoi pubblicarla direttamente sul tuo sito o sui profili social della tua azienda.
Inoltre, questo tool ha un funzionamento molto simile a un social network.
Dunque, salvato il tuo progetto, questo sarà visibile e potrà essere condiviso, commentato e ottenere anche dei like.
Ma allora, torniamo alle riflessioni iniziali: se dalla notte dei tempi, in modo inconsapevole, l’uomo ha sempre fatto visual storytelling, comunicando già nelle caverne con le pitture rupestri per raccontare la sua giornata, perché non sfruttare oggi questa opportunità? Adesso hai tutti gli spunti necessari.
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