24 Maggio 2017

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Lavorare in team: 5 consigli per sopravvivere

La quotidianità in agenzia è una bella sfida. Massimiliano Morandini, socio di MP Quadro, svela le caratteristiche della squadra (im)perfetta.

In questo post mi allaccio ad una considerazione recentemente scritta da Marco su questo blog, che afferma: l’imprenditore, oltre a doversi improvvisare commerciale, tecnico, contabile e qualsiasi altro tipo di specialista esistente, deve avere la capacità di condividere le esperienze con il proprio team e proprio questa condivisione crea un valore che va oltre l’aspetto economico.

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Team = opportunità

In ogni azienda strutturata, qualsiasi preventivo o progetto nasce e si sviluppa con il lavoro in concerto di più persone. Dall’account agli informatici, dai creativi ai content makers senza dimenticare chi si occupa di digital marketing. Uno degli aspetti più delicati da affrontare per un’azienda che cresce e si organizza è l’aumento del personale e il rapporto che si instaura all’interno del team di lavoro. Per chi ha dato vita alla società è difficile cambiare la propria prospettiva e dedicarsi non più alla produzione ma alla gestione del personale. Eppure da questa fase nascono le opportunità più interessanti, si estendono i servizi offerti e all’orizzonte si scoprono altre vie da non lasciare inesplorate.

Ecco allora che all’improvviso ci si trova a dover studiare progetti sempre più complessi e ambiziosi che richiedono padronanza di metodologie e tecniche molto diverse tra loro, la cui alchimia può dare risultati molto soddisfacenti. E come si possono ottenere queste alchimie? Solo con una squadra che lavora con affiatamento e con passione condividendo le varie fasi del progetto. Fin qui tutto facile se non consideriamo che le squadre sono formate da… persone!

…non è sempre rose e fiori!

Chi non conosce l’eterna diatriba tra i grafici e il resto del mondo? Quanta energia serve per tenere a freno un creativo… idee tanto belle quanto, spesso, difficilmente realizzabili. Figuriamoci poi se il creativo deve confrontarsi col mondo nerd. Per fare il quadro completo aggiungiamo account che promettono cose impossibili ai clienti, content manager che bacchettano tutti con calendari di pubblicazione improrogabili e direttori di produzione che dettano tempi tecnici impossibili. Proprio così, la vita di un team non è sempre rose e fiori. Ogni compartimento tende naturalmente a spingere nella propria direzione non considerando le necessità degli altri settori.

Come impedire che ogni riunione sfoci in guerra civile?

1. Anima collettiva

Per prima cosa il team deve avere una propria anima collettiva (limitando gli individualismi) e adottare come missione la soddisfazione del cliente ma non solo. Il team deve maturare una propria visione, un obiettivo ideale, non importa se utopistico. Perché facciamo questo? Solo per la busta paga? Il perché ci spinge a migliorare il nostro lavoro, ci dà il desiderio e la consapevolezza di poter realizzare qualcosa di valore per gli altri e di conseguenza per noi stessi. Se fatto proprio, questo ideale spingerà tutti i membri della squadra a lavorare per concretizzare quel sogno.

2. Formazione

Oggi viviamo in una perenne beta version, ogni innovazione viene subito scalzata dalla successiva e non è pensabile non rimanere al passo. L’essere sul pezzo dà sicurezza di fronte ad ogni sfida quindi la formazione in tutti i settori diventa essenziale per lo studio di nuove soluzioni che portano a migliorare i servizi offerti.

3. Condivisione

È poi importante condividere tra colleghi sia le difficoltà che i successi, la comprensione delle problematiche porta alla ricerca di soluzioni insieme. Nell’errore è il team come entità unica che ha sbagliato.

4. Rispetto

In ogni riunione ci sono divergenze di vedute, guai se così non fosse, non ci sarebbe crescita professionale e personale. L’importante è il modo con cui si affrontano le discussioni. Mai deve mancare il rispetto. Dal rispetto per le esigenze dei colleghi consegue la fiducia nel proprio team.

5. Umorismo

È infine importante l’ambiente in cui si lavora e per realtà creative come la nostra è auspicabile un’atmosfera rilassata, informale. L’umorismo contribuisce ad unire una squadra, aumenta il piacere di lavorare tutti insieme. Come in tutte le cose però è indispensabile avere la giusta misura per non trasformare un meeting in un cabaret.

Concludo con una piccola osservazione (fondamentale per la salute del team!): fuori dalle riunioni è importante evitare di sovraccaricare i colleghi quando non è necessario. Pensiamo a quando siamo noi ad essere disturbati. Impariamo ad essere concisi e se possiamo arrivare da soli ad una risposta non scomodiamo gli altri.

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