10 Novembre 2017

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E-commerce in Italia: è il momento giusto per investire?

Il settore E-commerce sta conoscendo una grande crescita e sono sempre più gli italiani che acquistano online. È il momento giusto per aprire un E-commerce? Scopriamolo.

Il settore E-commerce, in Italia e a livello mondiale, sta conoscendo un periodo di crescita notevole e inarrestabile, grazie alla tendenza sempre maggiore delle persone di fare i propri acquisti online e all’introduzione di nuove tecnologie innovative che rivoluzionano l’esperienza d’acquisto degli utenti.

Con questo articolo vogliamo fare un po’ di luce su questo argomento, evidenziando dati e statistiche per rispondere a una semplice domanda: conviene investire in un E-commerce in questo momento?

La situazione dell’E-commerce in Italia nel 2017

I dati aggiornati al 2017 parlano chiaro: con una crescita del 17% rispetto al 2016 e un valore di 23,6 miliardi di euro, l’E-commerce in Italia si posiziona come un settore in continua crescita che sta, pian piano, ridisegnando i modelli tradizionali di business e attirando nuovi investitori e capitali.

Per la prima volta, gli acquisti online dei prodotti hanno superato quelli dei servizi: rispettivamente 12,2 miliardi e 11,4 miliardi. Questo grazie a diversi fattori significativi e nuovi trend che hanno caratterizzato l’E-commerce mondiale nel 2017 (fonte: economyup.it):

  • le alleanze stipulate tra i grandi rivenditori online (Amazon, eBay) e gli operatori di diversa natura, per sviluppare nuove innovazioni tecnologiche ed espandersi
  • l’affermazione degli assistenti vocali e dei chatbot, programmi automatizzati che rispondono alle richieste degli utenti, che hanno dato una considerevole spinta alle vendite online
  • la consacrazione delle principali ricorrenze legate al mercato online, come il Black Friday e il Cyber Monday

Sebbene i numeri siano molto promettenti e disegnino un quadro complessivo piuttosto roseo, il settore E-commerce in Italia ancora fatica a decollare come sperato e, rispetto agli altri paesi, continua a rimanere un settore poco dinamico e ancora immaturo. Non a causa della diffidenza negli utenti ad acquistare online, ma dell’“approccio spesso sperimentale e poco convinto all’E-commerce di molti operatori tradizionali italiani [che non dedicano] il giusto impegno né le loro migliori risorse a un progetto strategico che, invece, sta diventando il vero motore delle economie avanzate e attirando sempre più investimenti e capitale”, per usare le parole di Roberto Liscia, presidente Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano.

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Le statistiche del settore E-commerce in Italia

Quanti sono gli italiani che acquistano online?

Nel 2017, gli italiani che acquistano almeno una volta all’anno, sono 22 milioni, più del 10% rispetto al 2016 (fonte: engage.it).

Di questi 22 milioni, gli acquirenti abituali, cioè quelli che comprano almeno una volta al mese, sono 16,2 milioni e generano il 93% della domanda totale E-commerce.

Gli acquirenti sporadici sono invece 5,8 milioni e generano il restante 7% della domanda.

Dati che bastano a dimostrare la fiducia degli italiani nei confronti del commercio e degli acquisti online. E a riprova di ciò, almeno 9,2 milioni di web shopper acquistano almeno una categoria merceologica esclusivamente online, con metodi di pagamento come PayPal (82%), carta prepagata (47%) e carta di credito (41%), strumenti con cui è richiesta, nella maggior parte dei casi, la registrazione dei propri dati personali per velocizzare i propri acquisti e semplificare l’esperienza di acquisto (fonte: adnkronos.com).

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Quali dispositivi utilizzano gli italiani per acquistare online?

Si conferma la tendenza già iniziata negli anni precedenti, ovvero l’acquisto di prodotti da smartphone e tablet.

Un terzo degli acquisti online, infatti, avviene da dispositivi mobile, per un valore di 5,8 miliardi di euro. L’incidenza di questi dispositivi è quintuplicata nel giro di cinque anni: dal 4% nel 2012 si è passati al 25% nel 2017 e i numeri non accennano a diminuire (fonte: economyup.it).

App e siti responsive, cioè che si adattano ai dispositivi mobile, giocano quindi un ruolo fondamentale in questo settore, poiché permettono di acquistare velocemente e in qualsiasi momento, offrendo un’esperienza d’acquisto più interattiva e multicanale. Non basta più avere solamente un sito desktop, ma è importante avere anche l’app ufficiale oppure un sito mobile. Ricordiamo, inoltre, quanto Google stia puntando sempre di più su questo fattore, significativo anche in ottica di posizionamento SEO sui motori di ricerca.

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Quali sono i settori in crescita?

Il settore trainante dell’economia online è l’informatica e l’elettronica di consumo, che vale da sola ben 4 miliardi, con un tasso di crescita rispetto al 2016 del 28%, seguito dall’abbigliamento, con 2,5 miliardi e una crescita del 28%. Tra i settori che stanno conoscendo una crescita vertiginosa e senza eguali troviamo il Food & Grocery (+43%) e l’arredamento e Home & Living (+31%), del valore di 900 milioni di euro ciascuno. All’ultimo posto troviamo l’editoria, che vale 840 milioni e ha visto una crescita del 22% (fonte: engage.it).

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I nuovi trend E-commerce del 2018

Esperienze personalizzate

La personalizzazione sarà la chiave di volta. Ogni utente avrà accesso a contenuti e prodotti personalizzati, che verranno mostrati in base ai suoi gusti, alle sue visite passate e alla sua posizione geografica. L’esperienza dell’utente si arricchirà di servizi utili e adatti a lui. Un po’ come entrare in un negozio dove i commessi riconoscono i clienti e li chiamano per nome.

Multicanalità

Il concetto di multicanalità, dall’inglese Omnichannel, si sta gradualmente affermando anche in Italia. La multicanalità presuppone la capacità di interazione continua tra tutti i canali d’acquisto. In parole povere, possiamo iniziare l’acquisto da uno smartphone, terminarlo sul computer, farcelo consegnare da un corriere e andare a cambiarlo in un negozio fisico se non funziona. Grazie al marketing multicanale è possibile offrire un servizio clienti innovativo e aumentare di gran lunga la reputazione del brand.

Chatbot e assistenti artificiali

Il 2016 ha visto l’introduzione dei primi metodi di shopping assistito, come le chat di Whatsapp e sui siti internet. Quest’anno vedrà comparire le prime intelligenze artificiali al servizio dell’E-commerce: i chatbot, software completamente automatizzati che rispondono alle richieste degli utenti e li indirizzano verso i prodotti/servizi migliori per loro. Quale sarà l’impatto sull’E-commerce? Si è visto che il loro utilizzo ha portato a un tasso di conversione da 5 a 10 volte maggiore e a una spesa per utente maggiore del 30% (fonte: algoritma.it).

Contenuti video

Se un’immagine vale più di mille parole, un video vale più di mille vendite. I contenuti video sono il futuro della comunicazione e si stanno rivelando uno strumento molto potente di conversione negli shop online. Lo dicono anche i dati: grazie ai video le vendite online salgono dal 64% all’85% (fonte: edubirdie.com). E, fortunatamente, non c’è più bisogno di avere a disposizione costose videocamere o macchine fotografiche per realizzarne uno ad alta qualità: basta uno smartphone e il gioco è fatto.

Analisi dei dati

Mai come in questo settore, l’analisi dei dati e delle statistiche assume un ruolo fondamentale: studiando il comportamento e le abitudini degli utenti sul sito/app si riuscirà ad offrire un’esperienza sempre più coerente con i loro bisogni e i loro desideri, ottenendo un vantaggio notevole sui competitor (fonte: smartinsights.com).

Per rispondere alla domanda del titolo, noi diciamo sì, è il momento giusto per investire in un E-commerce. Considerando la crescita che sta conoscendo il settore e la tendenza sempre più diffusa degli italiani ad acquistare online, è un’occasione che può portare grandi guadagni e soddisfazioni, a patto di dedicare le giuste risorse e il giusto impegno nel progetto.

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