Trend SEO 2019: i fattori di ranking per posizionare il tuo sito
La SEO cambia di anno in anno. Nuovi algoritmi vengono rilasciati e altri vengono aggiornati per rendere i motori di ricerca sempre più performanti e potenti.
Anche nel 2019, Digital Coach ha condotto delle indagini sul Digital Marketing, per raccogliere i dati e le tendenze attuali del settore, che vengono utilizzate in Italia dai professionisti delle Web Agency e freelance.
Ne hai mai sentito parlare? Scopriamo di cosa si tratta.
L’indagine sui trend SEO 2019
Con la ricerca SEO Trends 2019, giunta al terzo anno, Digital Coach ha indagato lo stato di avanzamento di alcuni fattori di ranking, per capire come stanno evolvendo.
L’indagine ha coinvolto 239 professionisti specializzati in 4 aree:
- SEO specialist;
- Web Marketer, ovvero chi utilizza oltre alla SEO anche SEM e PPC;
- Social Media Marketer, cioè chi si dedica al Social Media Marketing, al community management e alle digital PR;
- Digital Marketer, coloro che utilizzano sia le strategie web, che social.
Oltre il 70% delle persone coinvolte appartiene a Web Agency o è freelance, a dimostrazione che le competenze correlate alla SEO sono tipicamente in mano a specialisti, a prescindere dal lavoro in agenzia o in proprio.
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Ognuno di loro è stato posto di fronte a un questionario contenente che hanno risposto a diciassette quesiti di base sui fattori di ranking, oltre ad altre quattro domande aggiuntive.
Per ogni domanda sui fattori di ranking, i partecipanti avevano la possibilità di assegnare un punteggio da 1 a 5, in base all’importanza di quel determinato fattore.
A cosa si è arrivati? Ad avere un quadro generale dell’idea che gli specialisti del settore hanno su un certo fattore di ranking. Se è stabile, in crescita o decrescita rispetto all’anno precedente.
In un secondo momento, a ogni trend è stata assegnata una classe di rilevanza in base al punteggio ottenuto.
Quali sono i fattori di ranking SEO 2019?
1.Backlink
La storia della SEO è legata al mondo dei backlink. Per questa ragione è stato chiesto quanto i backlink potessero pesare sull’argomento, considerando link di qualità ed escludendo i link “spazzatura”.
Il punteggio medio ottenuto è 4.09. Dunque ai backlink è stata assegnata la classe di rilevanza A, ovvero la più alta.
2. Semantica
L’utilizzo della semantica, quindi delle parole correlate, dei sinonimi e delle abbreviazioni, è un tema dibattuto. Negli ultimi anno è stato il fattore che, a detta di tutti, avrebbe avuto maggiori opportunità di prendere il posto dei backlink.
Con un punteggio di 3.82 assume invece una classe di rilevanza B.
3. Ottimizzazione on-page
Come forse già sai, con SEO on-page si fa riferimento a tutte quelle tecniche di ottimizzazione degli elementi interni di una pagina web: H1, H2, tag descrittivi delle immagini, grassetti, ecc. Insomma, tutti quegli elementi che in generale danno delle indicazioni chiare e precise sulle tematiche importanti in un testo web.
La classe di rilevanza è B, con un punteggio medio di 3.81. Il trend si dimostra in contrazione.
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4. User experience
Si tratta degli elementi che contribuiscono a realizzare una buona esperienza per l’utente, quando naviga su una pagina.
Non è un fattore di ranking vero e proprio, dal momento che non esiste un algoritmo che possa misurare in modo preciso questo valore, ma comprende una serie di fattori – come il CTR o il tempo di permanenza -, che suggeriscono a Google quanto sia ottimale l’esperienza dell’utente.
Il punteggio medio è di 4.06 con classe di rilevanza A. Un trend in crescita.
5. Architettura del sito web
L’architettura del sito web, comprendente categorie, menù, tag, indica la capacità dei professionisti di organizzare i contenuti del sito in maniera logica e strutturata, permettendo agli utenti di accedere ad essi agevolmente.
La classe di rilevanza è A, con un punteggio medio di 4.03. Si dimostra un trend in leggera crescita.
6. Freshness
Ne hai già sentito parlare? La freshness identifica la pubblicazione di nuove risorse in un sito e quante volte viene aggiornato. Gli utenti preferiscono contenuti sempre nuovi, così Google ha imparato a riconoscere i siti che periodicamente producono dei contenuti diversi.
In questo momento, tale fattore è in contrazione con un punteggio medio di 3.51 e una classe di rilevanza B.
7. Mobile experience
Siamo nell’era del mobile e quindi anche la SEO si muove in quella direzione.
Non tutti i siti, però, sono preparati a questo cambiamento. Ci sono dei siti che hanno un’ottima esperienza utente da desktop, mentre, se si naviga da mobile, si riscontrano diversi problemi.
Questo fattore ha un valore altissimo: 4.42 con classe di rilevanza A. È un trend in crescita, una delle principali sorprese dell’ultimo anno.
8. Social signals
I social signals, ovvero la menzione del sito web sui social media, hanno continuato a mantenere negli anni un punteggio basso, 2.83, con una classe di rilevanza C. Il trend è stabile.
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9. Brand
Quanto può pesare la notorietà e la forza di un brand nel mercato e quanto il brand è di aiuto al sito per posizionarsi più in alto?
Google capisce la rilevanza di un brand attraverso, ad esempio, le citazioni, il numero di volte in cui viene ricercato nel motore di ricerca, il traffico diretto, e così via.
Il punteggio medio è stato di 3.28 con una classe di rilevanza B. Il trend è cita stabile.
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10. Ricchezza del contenuto
Sembra che i professionisti del settore, all’unanimità, ritengano la ricchezza del contenuto non più come un aspetto chiave, ma in forte contrazione.
Negli anni precedenti avere dei contenuti ricchi, strutturati e molto approfonditi era un fattore vincente nel mondo della SEO.
Oggi il punteggio è sceso a 3.52, con una classe di rilevanza B.
11. Search intent
La comprensione e la soddisfazione dell’intento di ricerca dell’utente, attraverso i giusti contenuti, è detta search intent. Capire bene cosa vuole l’utente e dargli il contenuto desiderato non è un fattore tecnico, ma incide molto sul posizionamento della pagina.
Con un punteggio di 4.40 e una classe di rilevanza A, si dimostra un trend in crescita.
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12. Titolo SEO
In passato c’era l’abitudine di includere i termini di ricerca esatti all’interno del titolo della pagina, il tag title.
Ora il punteggio medio si mantiene solido con un 3.96, ma è sceso rispetto al passato e ha una classe di rilevanza B.
13. Geolocalizzazione
Hai presente quando cerchi un luogo dove mangiare e Google ti mostra le schede Google My Business di pizzerie o ristoranti nelle tue vicinanze? In quel caso Google assegna un punteggio di rilevanza proprio alla scheda My Business, in base alla sua geolocalizzazione.
Il punteggio medio di questo fattore non si dimostra altissimo: 3.56, con una classe B, ma il trend è di certo in crescita.
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14. Contenuti multimediali
La presenza di immagini e video interessanti e utili all’interno di una pagina ha, secondo i professionisti, un punteggio medio di 3.46, con una classe di rilevanza B. Il trend si dimostra stabile.
15. Site speed
La velocità di caricamento delle pagine di un sito si conferma come un trend in crescita, con classe di rilevanza A e un punteggio medio di 4.31.
È un fattore protagonista. La velocità di caricamento sta acquisendo un’importanza sempre maggiore, perché si è sempre più orientati al mobile, dove caricare contenuti in modo rapido è una richiesta primaria.
16. Certificato HTTPS
L’utilizzo del protocollo di sicurezza, appunto, il certificato HTTPS, dopo il boom di 2-3 anni fa, è rimasto un fattore importante, con un punteggio di 3.88 e una classe di rilevanza B. Il trend si dimostra in crescita.
17. Mobile content
Come abbiamo già detto, siamo in un’epoca dominata dal mobile. La produzione di contenuti validi e adatti a questo mondo (lunghezza, dimensione, efficacia, qualità, approfondimento, ecc.) è diventata importante.
Con un punteggio di 4.40 e una classe di rilevanza A, il trend si dimostra in grande crescita.
Quali sono i fattori di ranking in aumento e in riduzione?
Alla fine di questa profonda analisi, è possibile tirare le somme e farci un’idea di quali fattori SEO dobbiamo davvero tenere d’occhio e curare.
I fattori di ranking in aumento sono:
- ottimizzazione mobile;
- user experience;
- search intent.
Mentre, quelli in riduzione, che stanno perdendo importanza sono:
- ricchezza dei contenuti;
- freshness;
- SEO title.
Quali sono i CMS e strumenti più utilizzati in ottica SEO?
Per concludere l’intervista ai professionisti coinvolti, è stato chiesto quali fossero i CMS più utilizzati in ottica SEO.
La risposta è stata quasi univoca: WordPress. Una risposta prevedibile se pensiamo che è il CMS più utilizzato nel mondo.
Per ciò che riguarda gli strumenti più usati dai professionisti stessi per fare SEO, Semrush, Screaming Frog e Seozoom la fanno da padroni.
Lo studio di questi fattori di ranking è importante per posizionare al meglio il tuo sito sui motori di ricerca, ricevere più traffico web e, di conseguenza, vendere di più.
Ecco perché, quando realizziamo il tuo sito internet, siamo molto attenti a questi aspetti e non lasciamo nulla al caso.
E tu, sei d’accordo con i risultati dell’indagine? Oppure pensi che qualche elemento sia stato lasciato fuori? Faccelo sapere!